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Visualizzazione dei post da novembre, 2014

Una volta per tutti.

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Le mie foto fanno il giro del mondo da 5 anni, sono sulla cresta dell’onda, sulla bocca di tutti. Sono quasi famoso. Non avrei mai immaginato che sarebbe potuto succedere ad uno come me. Se li guardo bene, non ho proprio una bella cera negli scatti che si vedono in giro. Ho avuto dei giorni decisamente migliori di quello in cui il flash della macchina fotografica ha colpito la mia faccia e il mio corpo!  Ho 31 anni e sono un giovane italiano come tanti altri: una famiglia, un lavoro che non c’è e gli amici che invece ci sono.  Sono cose semplici, ma che mi rendono felice. Ho un tetto sulla testa e poco sale in zucca perché mi drogo. Credo di farlo per stare più tranquillo, anche se so che così non faccio stare tranquille le persone che mi vogliono bene.   Lo sento forte e chiaro l’affetto dei miei cari. Lo sento ora più che mai. Sento anche la solidarietà  e la rabbia di persone che non ho mai conosciuto, ma che adesso conoscono bene la mia storia e conoscono me. Se penso ai

Bigotti.

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Qualche giorno fa ci siamo rivisti dopo un po' che non ci vedevamo. Tu hai un anno meno di me e mi hai fatto le classiche domande del caso stile tipo "Come stai? Cosa stai facendo in questo periodo? Che fine hanno fatto quelle persone (stranamente sfuggite alle tue statistiche occupazionali)?". Io ho risposto alle tue domande, con pacatezza, discrezione e ironia.  Le persone come te mi fanno sorridere perché hanno quella curiosa tendenza a sminuire gli altri per cercare di emergere. Non hai ancora capito che invidia e negatività non generano nulla, anzi, le cose le sviliscono facendole morire, come accade a chi prova sempre invidia per qualcosa o per qualcuno. Come te. Di fronte al mio entusiasmo nel raccontarti cosa stessi facendo in un periodo asfittico, negativo e critico come questo, tu mi hai gelata con un secco "ma ti conviene?!". Io ho risposto che se per "convenienza" intendevi il fatto di conoscere persone nuove, ricevere nuovi stimoli, far