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Visualizzazione dei post da aprile, 2014

La mia pigrizia mi rende loquace, ma solo nel sonno

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[Questo post è frutto di un esercizio con il Gruppo di Scrittura che sto frequentando. Ho pescato tre parole (sonno-pigrizia-loquace) e ho scritto una storia che abbracciasse i 3 termini] Mi piace dormire. Mi piace perché sogno quelle cose che mi fanno tornare indietro nel tempo, quando tutto era più facile e felice. L'orologio è la mia bussola. Ne tengo una in ogni stanza, così non mi perdo mai l'orario e posso organizzarmi per bene, sia per i pasti che per le dormite. Cerco di dormire più che posso: di notte, dopo aver pranzato e spesso riesco anche ad assopirmi semplicemente da seduta, posando il viso sulla mano. Sono diventata brava perché mi basta chiudere gli occhi per dormire profondamente e da un paio d'anni le mie migliori alleate nel sonno sono delle piccole pasticche color salmone che mi ha prescritto la dottoressa. Prendo quelle pillole perché sono tornate a farmi visita due amiche di vecchia data: ansia e depressione. “Alla televisione” vedo che anche q

Da piccola volevo un cavallo

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Quand'ero piccola chiedevo spesso a mia madre di poter ricevere un cavallo in regalo e quando lei mi chiedeva "Giorgia, dove lo mettiamo?!" io le rispondevo con estrema naturalezza dicendo che l'avremmo potuto sistemare "o nel fondaco o dietro la tenda della mia cameretta!" e che mi sarei impegnata personalmente a portagli da mangiare.  Con il senno di poi, posso dire che mi è sempre piaciuto immaginare di far convivere cose diverse tra loro, senza forzature, ma in un'ottica di reciproco rispetto e convivenza. Ma con altrettanto senno di poi dico che l'immaginazione di fronte a certa realtà non può nulla, non può imbrigliarla o condizionarla.  Deve lasciarla andare libera, come un cavallo che corre nel verde.