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Visualizzazione dei post da 2013

Penna rossa

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Imparerai a smettere di essere così esigente con gli altri solo quando smetterai di esserlo con te stessa.

Memorie di una liceale attempata

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Quando andavo al liceo, camminavo curva sotto il peso del mio Invicta, pieno di libri, quadernoni pinzati tra loro e il vocabolario di latino -se per evidenti motivi logistici non riuscivo ad infilarlo nello zaino -lo portavo in mano. Sembravo Quasimodo, quello di Notre Dame. Il mio abbigliamento era tanto approssimativo quanto fuori moda, non decidevo il gior no prima cosa indossare, ma la mattina mi lasciavo trasportare dall'enfasi del momento e dalle lancette dell'orologio che, si sa, di giorno corrono sempre più veloci. Lungi da me mettere anche un solo filo di trucco sul viso. Bastavano gli occhiali da vista. Non mi sono ancora abituata alle liceali di oggi. Quando le vedo camminare con quel loro incedere così fiero e convinto, provo una sensazione di smarrimento e mi sento una sfigata, più della liceale che sono stata. Quelle che vedo sono ragazze figlie del nostro tempo. Di zaini strapieni neanche a parlarne, le loro schiene sono dritte e al massimo portano un lib

City

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La mia città non si trova sul mare, ma è circondata da montagne, da confini tangibili che oscurano lo sguardo e la mente di chi ci vive.  Il posto dove vivo è fatto di lunghe passeggiate lungo il corso principale, di pettegolezzi e di invidie perché si sa, l'erba del vicino sarà sempre più verde della tua. Il posto dove trascorro i miei giorni è una città che trasuda arte e storia da tutti i pori e dove una suggestiva piazza ovale è abbracciata da un bianco e solido acquedotto medievale. In un'altra piazza, il poeta che cantava l'amore pensa da anni a come poter scendere da quel piedistallo perché ha voglia di tornare a mangiare i suoi confetti. Sulmona .

Riso amaro.

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Infilo la mano nella tasca di un vecchio pantalone. C'è qualcosa dentro! E' di carta, un po' spiegazzata e penso che finalmente non sia il solito spicciolo. E' una vecchia nota della spesa. A rendere il tutto più avvilente è che c'è scritto "gallette di riso".

Special

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E' facile far sentire qualcuno speciale. E' meno facile esserlo davvero.

E' tempo di questo post

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E' tempo in cui cambiano i tempi, le prospettive, i ricordi e le percezioni. Si affievoliscono i rancori e si ingigantiscono le gioie passate. E' tempo di cambiamenti, ma se cerchi il perché non puoi far altro che trovarlo dentro di te.

Ceretta

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E' come quando sei davanti allo specchio, con la striscia di ceretta attaccata sul labbro superiore.  Inspiri, espiri, inspiri e espiri ancora, ma la forza per tirare via la cera non arriva. Sembri non essere mai pronta, sembra che il tempo  si sia fermato in quel momento, ma alla fine, con inattesa determinazione, ti fai coraggio e strappi via la striscia. E' esattamente la stessa cosa per le decisioni difficili e sofferte. Hai paura di prenderle, cerchi di rimandare, ma una volta prese ti senti decisamente meglio, più leggera e finalmente non hai più quei fastidiosi baffi.

Un post che mi sta a cuore

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Ecco qual è il mio problema. Le questioni di cuore le prendo troppo a cuore.  Anche se il primo cuore non è il mio.

Bad day

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Dicono che, tra le tante sfortune che sono capitate loro, i pazzi sono fortunati perché non si accorgono mai di esserlo. La tentazione di invidiare questo loro non sapere è davvero forte. Io oggi sono triste e ne sono pienamente consapevole. Forse sarà così anche domani. O forse no.

Verde d'invidia

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La tua indivia è il migliore complimento che tu mi possa fare.

Un post che va a rotoli

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Persone indisponenti e inutili come l'ultimo strappo di carta igienica aggrappato al rotolo.

Il tempo è galantuomo

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Il tempo è galantuomo, ma i ricordi non sono così gentili. Arrivano senza avvisare,  restano quanto vogliono e  quando vanno via  lasciano mente e cuore in disordine.